HAL YAMANOUCHI
ABOUT HAL
Hal Yamanouchi è un attore, ballerino, mimo, doppiatore, coreografo e stuntman.
Si laurea in lingua e letteratura angloamericana presso l'Università di Tokyo degli Studi Esteri. Durante l'università studia mimo (con Hironobu Oikawa e V. Mehring, entrambi allievi di E. Decroux), danza e teatro sperimentale.
Nel 1971 si trasferisce a Londra dove lavora come linguista e continua la sua formazione teatrale incontrando mimi come Jack Trager, Ronald Wilson e Lindsay Kemp, danzatori come Surya Kumari, musicisti come James Stevens e Joji Hirota e scrittori come Stanley Eveling e si unisce al The Red Buddha Theatre diretto da Stomu Yamashita.
È stato premiato come giovane interprete da Gli amici della musica di Novara, ha ottenuto il premio Guido Monaco come danzatore nel gruppo I danzatori scalzi diretto da Patrizia Ceroni, il premio Colpo di Scena come attore nel ruolo di Ariel ne La tempesta diretto da Tato Russo, come performatore alla 1° rassegna internazionale performer & performance a Castelgiuliano e come doppiatore al Festival del Cinema di Acquappesa sul Doppiaggio per il suo doppiaggio di Ken Watanabe, nel ruolo di Kazumoto in L'ultimo samurai. Altro celebre lavoro in sede di doppiaggio è nel film Inception di Nolan, dove torna a doppiare Watanabe nel ruolo del signor Saito.
Come coreografo ha curato i movimenti di opere liriche e di spettacoli di prosa per Mauro Bolognini (Turandot di Puccini), Andrea Camilleri (Majakovskij, il Trucco e l'Anima), Giancarlo Cobelli (Turandot di Puccini, L'illusion Comique di Corneille), Glauco Mauri (Macbeth di Giuseppe Verdi, La tempesta e Re Lear di William Shakespeare), Mario Missiroli (Il viaggio di Uliva, La bottega del caffè di Goldoni), Giuliano Montaldo (Turandot di Puccini, Attila di Verdi), Luca Ronconi (Re Lear), Maurizio Scaparro (Enrico IV di Pirandello), Antonio Calenda (Giulio Cesare di Shakespeare) e Renzo Giacchieri (Madama Butterfly e Turandot di Puccini), per i maggiori teatri di prosa e di opera lirica.
Ha collaborato come insegnante-trainer con l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico", l'Emilia Romagna teatro, il gruppo di mimi del Teatro dell'Opera di Roma, il corso di formazione dei registi (organizzato dal Teatro di Roma) e dei mimi (organizzato dal Teatro Carlo Felice, dal Dance Center di Livorno), ecc.
Conduce stage per mimi, danzatori e attori.
Lavoracome attore in film e telefilm italiani e internazionali, nel 2013 è in Wolverine - L'immortale nel ruolo del villain Ichirō Yashida, alias Silver Samurai, doppiando se stesso nell'edizione italiana del film.
Ha tradotto numerosi film giapponesi di Kenji Mizoguchi (Ozu, Imamura, Suzuki, Oshima, etc.) in italiano, molti dei quali sono stati trasmessi in Fuori orario su RaiTre, e alcuni film e telefilm italiani in giapponese.
Ha scritto numerosi articoli sulla rivista giapponese COMEVA e alcune voci su Enciclopedia sui fatti italiani (Maruzen).
Bio completa su Wikipedia
Cosa porterà ad Altrefrontiere?
Mentre siamo nella condizione di accettare tutto ciò che sta accadendo, comunichiamo con la parte “divina” d’ogni persona che incontriamo. Facciamo tesoro di questa circostanza e siamo grati e consapevoli del tempo che ci viene regalato. Per questo accogliamo e accarezziamo il nostro corpo, accettando lamenti e sospiri come un canto; la stasi e la disperazione come pause nella nostra musica, ma rimanendo estasiati per ogni respiro che rigenera il nostro “tornare in azione”, sentendo i nostri gesti quotidiani come se fossero danza, e nuotando nelle energie sottili, fidandosi delle protezioni spirituali. Se possiamo trasmettere tutto questo danzando, chi ci guarda potrà scambiare la sua energia con la nostra e rigenerandoci insieme allontanando ansia, drammi psicologici e la difficoltà temporanea di realizzare i nostri desideri.
Con l’aiuto dello yoga, della meditazione vipassana’, il Qi-cong e il movimento rigeneratore esploreremo e libereremo l’energia organica. Con le tecniche di improvvisazione e “acting”, impareremo a vederci “da fuori”, ad uscire dal personaggio limitato e limitante di “noi stessi”.